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Grid Computing, sarà la prossima parola d'ordine?

Inserita da militanz il 12/03/2007 nella categoria Networking
Nella prima parte dell'articolo ho presentato l'iniziativa di accesso via Internet a servizi di HPC di GridEvolution, sottolineandone l'interesse per il mondo enterprise, ma anche il fatto che esistono analoghi progetti open, in particolare CPUShare.

Chi ha CPU da offrire può creare un account e far girare un software client che, com'è noto ai cercatori di alieni che usano lo screensaver SETI, nei momenti di sottoutilizzo sfrutterà la CPU dell'utente per i calcoli della rete grid. Invece dei cugini di E.T., Arcangeli promette denaro sonante, addirittura più soldi di quanto il computer consumerà, in termini di energia elettrica, quando i calcoli porteranno l'utilizzo della CPU al 100%. Chi vorrà acquistare potenza computazionale dovrà effettuare il porting delle proprie applicazioni su CPUShare, creare un account, acquistare quote di calcolo tramite PayPal e sottoporre i propri job.

CPUShare offrirà i servizi infrastrutturali: sicurezza, protezione dell'informazione, transazioni monetarie affidabili e brokering della domanda/offerta. Arcangeli promette anche, per il futuro, il mascheramento dell'IP degli iscritti alla rete grid, e non è difficile immaginare dietro questa promessa le tecnologie di proxy anonimyzing del progetto Tor, posto che quest'ultimo riesca a superare le difficoltà economiche che ultimamente lo affliggono.

Il necessario grado di sicurezza sarà offerto dalla kernel jail di seccomp e, in prospettiva, dalle tecnologie di virtualizzazione basate su hypervisor come Xen, che consentiranno l'esecuzione di codice non fidato in un ambiente separato da quello della macchina dell'utente. Un vantaggio di seccomp è che, essendo una tecnologia di protezione a livello del kernel (inclusa di default nella versione 2.6), risulta ortogonale ad altri meccanismi di protezione come chroot.

Dal punto di vista tecnico, il client è giunto alla versione 0.42, viene rilasciato con LGPL, gira su architetture i686, x86_64 con estensioni hardware per l'indirizzamento della memoria e PowerPC a 64 bit (ovvero, per parlare in soldoni, G5), è disponibile come live CD, ed è un vero trionfo di Python.

Nel frattempo, dall'esperienza di CPUShare sono nati altri due interessanti progetti: KLive, che sfrutta l'elaborazione distribuita per il monitoraggio delle prestazioni delle varie versioni del kernel; e CPUShare-Twisted, una branch del progetto originale che mira all'inclusione di PHP ed all'unificazione dell'offerta delle community Python.
Fonte: http://programmazione.it/