Windows Server su Xen anche senza modificheInserita da Ferace il 16/03/2007 nella categoria Virtualizzazione
La pace tra Novell e Microsoft è cosa fatta e tutto sommato digerita anche dalle componenti più rigide del movimento open source e la collaborazione procede in diversi campi, tra cui la virtualizzazione su Linux. Però, il primo concreto passo avanti in questa direzione arriva dalla collaborazione tra Novell e Intel. Un fatto significativo di quanto il mercato della virtualizzazione, sempre più distribuito tra hardware e software, sia divenuto cruciale per tutte le grandi dell’It. Novell e Intel hanno annunciato da poco la disponibilità di driver “paravirtualizzati” per gestire schede di rete e block device in modo da poter usare Windows Server 2000 e 2003, così come anche Windows Xp, in ambienti virtuali Xen senza alcuna modifica. Questo significa poter usare il normale Windows, così come esce dalla fabbrica, senza altri interventi. E modificare un sistema operativo, soprattutto quando si parla di Windows, è una questione difficile. Eppure con Xen era, fino a ieri, assolutamente necessario. Perché usa una tecnica nota come “paravirtualizzazione”, un nuovo nome per un’idea antica nata con la Virtual Machine dei System/370 di Ibm. Questi sistemi offrono un’interfaccia software alla macchina virtuale che è simile, ma non identica, all’hardware sottostante e garantiscono prestazioni migliori, ma rendono necessarie modifiche al sistema operativo da ospitare. Un “trucco” efficace Avere eliminato questo vincolo grazie a speciali driver per Windows non è cosa da poco e, soprattutto in chiave di consolidamento del parco server, offre interessanti possibilità. Il trucco, se così lo possiamo chiamare, sta proprio nell’aver distribuito i compiti di virtualizzazione tra la parte software (Xen e i driver) e quella hardware (Intel-Vt: virtualization technology). «A settembre siamo diventati i primi produttori di distribuzioni Linux», commenta Jeffrey Jaffe, executive vice presiden e Cto di Novell, «a supportare workload virtuali su Xen e oggi siamo i primi a supportare workload Windows virtuali su Linux». Tutto reso possibile da una buona tecnologia, Xen, e dall’ottimizzazione di questa per i diversi hardware in circolazione specializzati in virtualizzazione, come Intel-Vt. Interessante notare anche che nella roadmap di collaborazione tra Novell e Microsoft, per quanto articolata, la virtualizzazione è sempre in cima alla lista. Anzi, in una nota congiunta emessa lo scorso febbraio le due aziende hanno anche azzardato una bozza di scadenza: entro il 2007 dovrebbero debuttare alcune tecnologie progettate per consentire l’hosting di Sles (Suse Linux Enterprise Server) 10 su Microsoft Virtual Server 2005 e sul nuovo server, il “mitico” Longhorn, e naturalmente anche l’hosting di Longhorn come server paravirtualizzato in Sles 10 con Xen. Per quanto riguarda gli altri campi della collaborazione, ovvero la gestione basata sui Web service e l’interoperabilità di directory e identity, le due aziende hanno preferito restare un po’ più sul vago. |